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2.6. Utilizzo dei profili di competenza

In questo capitolo si vogliono fornire alcune indicazioni operative che consentano di individuare quando, in quali circostanze e con quali modalità i profili di competenza (descritti nei lemmi collegati al presente dizionario) possono essere utilizzati.

2.6.1. Gare di fornitura

2.6.1.1. Analisi dei costi

L’attività di stima ed analisi dei costi, poiché rappresenta un parametro decisivo per orientare le decisioni sulla convenienza e fattibilità del progetto, rappresenta un’attività particolarmente critica.

In questo paragrafo si vogliono dare alcune indicazioni che possono contribuire alla stima della voce di costo contrattuale connessa all’impiego di risorse umane, il quale rappresenta tipicamente un contributo di difficile determinazione, ancorché esso possa risultare rilevante.

Il costo complessivo delle risorse umane messe a disposizione dal fornitore nell’ambito del progetto dipende essenzialmente da tre parametri:

  • la composizione del team di progetto, riguardo al quale le classi di fornitura possono essere di aiuto in termini di profili di competenza impiegati e relative percentuali di impiego;
  • la stima dell’effort totale del progetto, un parametro non determinabile in questa sede e che dovremo considerare noto;
  • il costo unitario del giorno persona per ogni figura professionale impiegata, sul quale è possibile dare indicazioni di carattere generale.

Il Manuale 4 - “Dizionario delle forniture ICT” definisce un modello per la costruzione delle forniture ICT le quali vengono ricondotte ad una sovrapposizione di istanze di diverse Classi di fornitura, ognuna delle quali rappresenta una fornitura elementare. Per ogni classe di fornitura si fornisce altresì la composizione indicativa del team di progetto individuando, per ogni attività prevista, le percentuali tipiche relative di impiego di ciascun profilo.

Integrando tali dati su tutte le istanze di classi di fornitura che compongono il progetto e tenendo conto del loro peso relativo, si può ottenere una stima della percentuale di impegno di ogni profilo di competenza utilizzato nel progetto. Qualora si disponga di una stima sulla durata progettuale, tale stima potrebbe essere espressa in giorni persona e quindi convertita in parametri monetizzabili.

Naturalmente tutto ciò non tiene conto di possibili extra effort, dovuti, ad esempio, a molteplici fattori quali attività riferibili alla predisposizione dell’offerta oppure alla gestione del contratto interna al Fornitore. Tali componenti saranno tanto più significative quanto più sarà elevata la complessità e la dimensione progettuale, e quindi sarà necessario comprenderle nella stima.

Infine, occorre tener conto che il costo unitario del giorno persona non può essere riferito, sic et simpliciter, ad un profilo di competenza, ma bensì ad una figura professionale. Per una stima economica quindi dovremo avere un’idea dei dati curricolari (titolo di studio, esperienza, conoscenze specifiche) che dovrà avere il professionista ricercato.

Di supporto alla stima del valore economico del giorno persone, per figura professionale, possono essere anche i riferimenti, contenuti in ogni lemma del dizionario dei profili di competenza, verso possibili denominazioni alternative in altri sistemi di classificazione, nel caso in cui il costo di mercato sia noto per tali figure.

2.6.1.2. Analisi dei rischi

Il capitolato tecnico è il documento che illustra le necessità che l’Amministrazione appaltante intende soddisfare attraverso una fornitura di servizi ICT. Come già precedentemente richiamato, il Manuale 4 - “Dizionario delle forniture ICT” delle presenti Linee guida, illustra un procedimento, basato sulla sovrapposizione e la giustapposizione di diverse Classi di Fornitura e Processi trasversali, che può essere utilizzato per la costruzione di tale documento, almeno per la parte di definizione dell’oggetto contrattuale.

La filosofia sottesa da tale modello è basata sul concetto di servizio, la cui qualità è determinata attraverso un set di Livelli di Servizio. Il Cliente non è prioritariamente interessato alle modalità operative di erogazione del servizio, di responsabilità del Fornitore, ma piuttosto ai risultati ottenuti. In questo schema è responsabilità del Fornitore il dimensionamento e la selezione delle risorse umane impiegate e la valutazione della prestazione professionale nel tempo.

Questo schema, di ampia applicazione, è di norma congeniale alla Pubblica Amministrazione, che si trova così sollevata da gravosi oneri di gestione, per i quali non sempre appare particolarmente attrezzata. Questo manuale tuttavia è dedicato proprio a ricercare i possibili motivi di deroga a tale comportamento generalizzato, nel qual caso il capitolato dovrà richiedere l’utilizzo di determinati profili di competenza e specificare i requisiti minimi che dovranno soddisfare. Benché la convenienza di tale approccio non possa essere stabilita a priori, ma debba essere valutata caso per caso, nel seguito, riprendendo quanto esposto nel precedente capitolo, si cercherà comunque di individuare alcuni principi generali, da applicarsi in funzione delle Classi di Fornitura considerate e delle caratteristiche dei profili di competenza da impiegare nell’erogazione dei servizi.

In primo luogo, consideriamo i Processi trasversali, inclusi in ogni fornitura ICT, purché realizzata secondo il modello suggerito dalle presenti Linee guida. Il profilo chiave per questo tipo di servizi risulta essere il Capoprogetto di Sistemi Informativi per il quale, al fine di mitigare i rischi di insuccesso, è generalmente conveniente specificare, nel capitolato, livelli minimi di competenza ed esperienza. Le considerazioni che militano a favore di tale indicazione sono analogamente applicabili anche in relazione a tutte le Classi di fornitura definite, secondo la terminologia introdotta nel paragrafo precedente, di tipo A. In entrambi i casi, infatti, si tratta di servizi rivolti al supporto alla Governance dell’ICT, che devono essere tipicamente erogati una tantum, in modo efficace e tempestivo. Poiché tale circostanza preclude al Cliente l’opportunità pratica di controreazioni a posteriori, volte ad una messa a punto degli indicatori di qualità e dei livelli di soglia (tuning dei livelli di servizio), una delle strategie alternative, finalizzate ad aumentare la qualità del servizio, che possano essere perseguite con qualche efficacia, è rappresentata dal controllo preventivo della competenza professionale del personale impiegato, almeno per quelle che sono state definiti Profili di competenza Chiave.

Anche per le Classi di Fornitura definite, nel paragrafo precedente, di tipo B, cioè quelle per le quali sono maggiori le opportunità di controllo sul processo produttivo, tale strategia può essere presa in considerazione. In questo caso, infatti, potrebbe accadere che sia possibile individuare nell’ambito dei servizi resi, attività la cui criticità sia talmente elevata da richiedere che siano affidate a profili di accertata professionalità. Ciò potrebbe capitare, nell’ambito della realizzazione di progetti ICT, per attività che richiedono personale in possesso di competenze specifiche particolari, relative per esempio a tecnologie obsolete, o al contrario estremamente innovative, ecc. Oppure, nell’ambito dell’erogazione di servizi ICT, per il personale chiamato ad intervenire in circostanze che derivino da un approccio di gestione delle escalation, il quale, anche in questo caso, dovrà essere dotato di competenze particolari.

Per valutare l’opportunità di contrattualizzare tali profili di competenza, nell’ambito di ogni specifica fornitura, sarà necessario prendere in considerazione aspetti quali le dimensioni economiche del progetto, la severità dei livelli di servizio imposti, gli elementi innovativi della fornitura, la complessità organizzativa di attuazione, ecc., in modo da evitare l’inserimento di inutili vincoli contrattuali, onerosi per entrambe le parti. Ultima, ma non meno importante, l’organizzazione ICT interna all’Amministrazione dovrà essere in possesso di risorse con un profilo di competenze sufficientemente elevano da poter sostenere un valido contraddittorio con il fornitore. Il documento relativo all’analisi dei rischi dovrebbe discutere tali opportunità ed individuare i fabbisogni specialistici necessari in modo che, l’eventuale richiesta nel capitolato di una figura professionale, sia una conseguente modalità di gestione del rischio.

Rimane infine una terza possibilità che riguarda la Classe di Fornitura “Servizi di Ingegneria e Mano d’Opera”. Come già discusso precedentemente, in questo caso la specificazione dei profili di competenza necessari per erogare il servizio è assolutamente imprescindibile, non essendo specificata la natura delle attività da erogare. Occorre notare tuttavia che tale Classe di Fornitura trova applicazione in un ampio ventaglio di situazioni, ma solo nel caso che le attività richieste comportino skill professionali ICT sufficientemente elevati ci si potrà avvalere dei lemmi del presente manuale per definire i profili ricercati.

Per la contrattualizzazione profili non specialistici, ma comunque operanti nell’ICT, sarà tuttavia possibile prendere in considerazione, come riferimento generico, il modello europeo DigCOMP 2.1 [9]_, di cui AgID ha curato la traduzione ufficiale in lingua italiana [10]_.

2.6.1.3. Definizione del capitolato tecnico

La definizione di una figura professione nell’ambito di un capitolato tecnico si compone, oltre ad un tipico profilo di competenza, di altre caratterizzazioni specifiche della fornitura che si sta realizzando.

Utilizzando i lemmi del presente manuale la descrizione dei profili di competenza potrà essere indicata ai fornitori almeno con due livelli di progressiva completezza e profondità, da utilizzarsi in funzione della rilevanza progettuale sotto il profilo dalla complessità e/o dall’impatto economico.

Il primo livello descrittivo potrebbe essere costruito con la “Descrizione breve del profilo”, inclusa in ogni lemma. Tale descrizione individua la figura professionale desiderata, tramite una terminologia standardizzata. Eventualmente il capitolato potrà indicare quale attività, scegliendo fra le “Attività tipiche del profilo”, sia da considerarsi particolarmente critica nell’ambito della fornitura in parola, e quali siano le responsabilità legate al ruolo attinenti le “Competenze comportamentali fondamentali”.

Al crescere della rilevanza progettuale potrebbe essere necessario rendere maggiormente definito il dettaglio competenza richiesto, arrivando a specificare le categorie elettive di un determinato profilo. Eventualmente il capitolato tecnico può rimandare alla norma UNI specifica, se si vuole citare esplicitamente il contenuto di dettaglio di ogni categoria, in termini di unità elementari di conoscenza.

Bisogna tuttavia riconoscere che quanto è contenuto nei lemmi che descrivono i profili di competenza risulterà comunque insufficiente ai fini della completa caratterizzazione della figura professionale richiesta. Infatti, i profili di competenza che abbiamo adottato sono riferibili ad una pluralità di figure professionali reali, ognuna con la propria specificità. Al contrario il capitolato tecnico è scritto con intenti selettivi, determinati dalle specifiche esigenze della fornitura che si intende realizzare. Sarà quindi necessario integrare i lemmi con ulteriori connotati riguardanti sia specifici dati curricolari sia specifiche condizioni di lavoro che potrebbero risultare dirimenti nella selezione. In particolare, a titolo di esempio, il capitolato potrebbe:

  • richiedere particolari titoli di studio o formativi, ovvero attestazioni professionali rilasciate da associazioni di cui alla Legge n. 4/2013, certificazioni specialistiche di prodotto e/o certificazioni rispetto a norme UNI nonché rispetto al D.Lgs. n. 13/2013;
  • un’esperienza consolidata su aspetti metodologici o tecnologici, specifici della fornitura da realizzare;
  • l’utilizzo di determinati strumenti tecnologici di supporto;
  • identificare i risultati attesi dalla prestazione professionale e le misure contrattuali poste a garanzia del rispetto degli obiettivi perseguiti;
  • contenere le indicazioni di alcune condizioni operative (sede ed orario di lavoro, interfaccia con il cliente, norme comportamentali, ecc.);
  • imporre vincoli riguardanti la sicurezza e la riservatezza (o segretezza) delle informazioni, la proprietà intellettuale dei deliverable rilasciati, ecc.

Naturalmente per cercare di fornire indicazioni sistematiche e complete su tali aspetti, prendendo in considerazione ogni profilo ed ogni Classe di Fornitura, sarebbe necessario ricostruire una casistica sterminata, inevitabilmente carente e quindi di scarso ausilio e valore. Ci limiteremo quindi a fornire alcuni esempi, sperando che possano avere una valenza generale ed un’applicabilità in diversi contesti.

Il primo caso preso in considerazione riguarda un profilo esemplificativo di “Capoprogetto di Sistemi Informativi”, che può essere impiegato sia per la realizzazione di progetti, sia, se pur con compiti di minor rilievo, per l’erogazione di servizi ICT.

In un contesto di sviluppo software, a tale figura potrebbe essere richiesta una specifica competenza nei seguenti campi:

  • Misura delle dimensioni del software (Function Point Analysis), specialmente nel caso di sviluppo custom;
  • Linguaggio di progettazione UML, nel caso di utilizzo di tecnologia OO, a cui potrebbe accompagnarsi la richiesta di utilizzo di strumenti tecnologici per automatizzare e documentare l’attività di raccolta dei requisiti;
  • Conoscenza specifica sulle tecnologie che formano l’ambiente tecnologico di contorno: (Sistema operativo, DBMS, Application Server, sistema di reporting ed ogni altro middleware e servizi di rete presenti), nel caso che il progetto contempli l’integrazione con sistemi applicativi esistenti, migrazioni di dati, ecc.

Nel caso che la fornitura riguardi servizi ICT, il Capoprogetto di Sistemi Informativi troverà un proprio ruolo specifico nella fase transiente di avvio del servizio. Si tratta di una fase di attività, dalle caratteristiche progettuali, compresa fra lo start up e l’erogazione dei servizi richiesti a regime. In questo ambito, ma non solo, potrebbero essere utili, per esempio, competenze sul fronte dei framework di service management (ITIL, COBIT, CMMI, ecc).

In entrambi i casi considerati precedentemente il Capoprogetto di Sistemi Informativi dovrà gestire la relazione con l’interfaccia dell’Amministrazione (Direttore dei lavori). Conoscenze approfondite sono richieste per questa specifica attività riguardo alle metodologie di ICT Project Management (UNI 11621-2, oppure certificazioni proprietarie quali PMBOK, PRINCE2, TENSTEP, ecc.). Possono costituire un fattore preferenziale, purché la metodologia lo preveda l’utilizzo di strumenti software per la gestione di progetto che possano fornire alla controparte (magari in modalità web) dati aggiornati in modo continuativo riguardanti l’andamento progettuale:

  • Struttura di scomposizione del progetto (WBS);
  • Schedulazione delle tappe intermedie (milestone);
  • Pianificazione delle attività di progetto, comprendente i tempi pianificati ed i progressi effettivi;
  • Rappresentazione del progetto mediante diagrammi (Gantt, PERT ecc.).

Nel caso che il progetto riguardi la sicurezza ICT il Capoprogetto dovrà essere affiancato (o ricoprire lui stesso) dal ruolo di ICT Security Expert o profilo specifico secondo norma UNI 11621-4. Per questo profilo sono formulabili richieste identiche a quelle analizzate precedentemente per il Capoprogetto. In più al Progettista per la Sicurezza potrà essere richiesta, in funzione della tematica trattata in modo prevalente, la conoscenza di:

  • Politiche, modelli e meccanismi di controllo degli accessi;
  • Problematiche relative alla sicurezza di: reti cablate e non cablate, sistemi operativi, applicazioni web;
  • Tecniche di gestione del rischio (Octave, Cramm, Mehari);
  • Sistemi di Identity management, NIDS (Network Intrusion Detection System), Vulnerability Assessment, Penetration Test.

Prendiamo infine in considerazione la figura di Developer (secondo norma UNI 11621-2), nel contesto in cui sia utilizzato servizi accessori di sviluppo di applicazioni web based (ovvero un Server Side Web Developer secondo norma UNI 11621-3), con costi determinati a posteriori sulla base del conteggio function points. In questo si tratterebbe di servizi che verosimilmente ricadrebbero nella Classe di Fornitura “Servizi di Ingegneria e Mano d’Opera”. Quindi tale figura si troverebbe ad operare sotto il diretto controllo dell’Amministrazione e dovrebbe quindi condividerne diversi aspetti tecnici e culturali, legati alla conoscenza dei seguenti temi:

  • L’ambiente tecnologico in cui si opera: Sistema operativo, Application server, Sistema di reporting, Basi di dati e DBMS, strumenti di messaggistica (quali e-mail, mailing list, forum);
  • L’ambiente di sviluppo: linguaggio di programmazione Object-Oriented, dialetto SQL, linguaggio di scripting, XML e tecnologie correlate, principi di progettazione UML, standard di sviluppo (J2EE, .NET);
  • Strumenti CASE (Computer Aided Software Engineering) e IDE (Integrated Development Environment), se utilizzati;
  • Strumenti tecnologici di supporto per la raccolta dei requisiti, il disegno applicativo, l’automazione test, ecc.

2.6.1.4. Istruzioni per la compilazione delle offerte

Le istruzioni per la compilazione delle offerte, parte integrante dei documenti di gara, sono finalizzate ad aumentare la probabilità di ottenere dai partecipanti al processo selettivo, offerte complete di tutte le informazioni richieste dal capitolato e, allo stesso tempo, fra loro strutturalmente omogenee, e facilmente confrontabili.

Nel nostro caso ciò riguarderà la compilazione del Curriculum Vitae (CV) dei candidati, da allegarsi all’offerta, in funzione del profilo richiesto dal capitolato, utilizzando il modello Europeo Europass.

Con tale termine si intende un insieme di modelli standard, promossi dalle Istituzioni Europee, al fine di rendere più trasparenti e leggibili i titoli, le qualifiche e le competenze acquisite da un individuo nell’ambito di diversi contesti di apprendimento. EUROPASS fornisce un insieme di documenti, istruzioni per la compilazione e esempi precompilati, accessibili tramite il sito della comunità europea sotto riportato, il quale fornisce altresì assistenza on line alla compilazione [11]_.

“Europass Curriculum Vitae” è un modello standardizzato che consente di descrivere, sulla base di un formato condiviso e riconosciuto in tutta Europa, le esperienze di studio e di lavoro e le competenze sviluppate da un individuo, al momento della presentazione di una candidatura per un lavoro. EUROPASS consta altresì di altri quattro documenti:

  • “Passaporto delle lingue” consente un’autovalutazione delle competenze linguistiche. Essendo una dichiarazione autocertificata e volontaria non ha valore legale, pertanto non ha bisogno di ulteriori validazioni. Non sostituisce le certificazioni formali ottenute, sia all’interno del sistema scolastico che all’esterno, ma le ingloba con sistematicità in un documento che registra tutto il percorso di apprendimento. In definitiva rappresenta un dettaglio sull’autovalutazione della conoscenza linguistica, che non fornisce valore aggiunto alle informazioni già comprese in un CV.
  • “Europass Mobilità”, uno strumento per registrare le competenze acquisite durante un’esperienza di apprendimento in un paese europeo.
  • “Supplemento al Certificato” è rilasciato ai possessori di un certificato d’istruzione e formazione professionale; aggiunge informazioni a quelle già comprese nel certificato ufficiale, agevolandone la comprensione, da parte di datori di lavoro o enti al di fuori del paese che lo ha rilasciato. Le autorità competenti al rilascio del documento sono le stesse che rilasciano i titoli originali. Esso può integrare un CV nel caso il candidato abbia conseguito titoli di studio esteri. Questo documento nominativo può essere, eventualmente, richiesto all’aggiudicatario, a suffragio delle informazioni già contenute del CV, riguardanti i titoli di studio ottenuti all’estero.
  • “Supplemento al Diploma”, una descrizione delle competenze acquisite dai possessori di titoli di Istruzione Superiore.

Il CV è redatto in forma anonima perché nelle procedure di gara si intende presentato dalla Società offerente ai fini della valutazione dell’offerta tecnica e non direttamente dal candidato. Il capitolato dovrebbe quindi ammonire che le responsabilità derivanti dalla presentazione di dichiarazioni mendaci, includono anche le informazioni presenti sui CV.

L’aggiudicatario della gara, prima della stipula contrattuale, presenterà il CV corredato delle informazioni personali del candidato e della relativa autorizzazione al loro trattamento, sottoscritta dall’interessato, ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196.

È auspicabile che il disciplinare consenta la presentazione di molteplici candidature per una singola posizione, a maggiore garanzia di completezza dell’offerta. In questo caso occorre che la Società partecipante la gara si impegni, qualora risulti aggiudicataria, ad utilizzare nella fornitura il candidato stabilito dall’Amministrazione.

È necessario pertanto inserire nel CV delle informazioni aggiuntive che lo rendano adatto a connotare la specifica figura professionale ricercato dal capitolato tecnico. In particolare, occorre specificare:

  • Anni di esperienza nel ruolo richiesti (seniority). (Specificare che saranno computati in base alle esperienze ritenute pertinenti fra tutte quelle presentate)
  • Titolo di studio preferenziale e titoli equipollenti.
  • Capacità e competenze informatiche richieste, da indicare nella omonima sezione del CV articolate in:
    • conoscenze specifiche richieste, (come specificate dal capitolato)
    • strumenti tecnologici di supporto alle attività previste dal capitolato

2.6.2. Acquisizione di risorse umane

I profili ICT contenuti all’interno di queste linee guida possono essere un utile strumento per supportare l’acquisizione di competenze esterne con determinate specializzazioni.

A seconda delle necessità organizzative, l’Amministrazione potrà orientarsi nell’acquisizione di risorse utilizzando come riferimento:

  • i 23 profili ICT generalisti (norma UNI 11621-2);
  • figure normate con ulteriori specifiche competenze (norma UNI 11621-3 per il Web, UNI 11621-4 per la sicurezza ICT e UNI 11621-5 per l’Informazione Geografica);
  • ulteriori figure “personalizzate”, ispirandosi comunque a profili di riferimento (es: social media manager, ispirandosi alla figura UNI 11621-3 “Web Content Manager”).

A titolo esemplificativo, nel mese di ottobre 2017 L’Agenzia per l’Italia Digitale ha avviato la ricerca 72 profili professionali per supportare le attività progettuali destinate alla trasformazione digitale della Pubblica amministrazione italiana [12]_.

2.6.3. Definizione di attività formative

Con il decreto dell’8 gennaio 2018 (GU n. 20 del 25 gennaio 2018) il Ministero del lavoro ha istituito il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ), al fine di favorire la spendibilità sul territorio nazionale e comunitario delle qualificazioni acquisite in Italia e agevolare l’apprendimento permanente. Il QNQ è uno strumento di descrizione e classificazione delle qualificazioni rilasciate nell’ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze (D.Lgs. 16 gennaio 2013, n. 13) ed è strettamente connesso al Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali. Repertorio che a sua volta, nella sezione QUADRO NAZIONALE DELLE QUALIFICAZIONI REGIONALI, fa riferimento alla Classificazione delle Professioni (CP2011) e alla classificazione delle attività economiche (Ateco 2007) detenute dall’Istat. In quest’ottica, come specificato in dettaglio nel documento “Linee guida per l’armonizzazione delle qualificazioni professionali, delle professioni e dei profili in ambito ICT”, è necessario mantenere allineati i profili professionali ICT alle classificazioni ufficiali che regolamentano il mercato del lavoro nazionale ed europeo. Grazie alla descrizione dei profili professionali ICT, è possibile definire dei sillabi formativi, supportati eventualmente da procedure di valutazione (assessent) o di autovalutazione (self-assessment) in modo da consentire una crescita professionale del personale dipendente nonché di soggetti che intendono inserirsi nel mondo del lavoro o per orientare la propria attività lavorativa un ambito ICT.

In ambito di formazione professionale con l’uso dei profili ICT di riferimento delle presenti linee guida, l’ANPAL ha pubblicato un avviso [13]_ con cui si intende finanziare servizi volti alla costruzione di progetti formativi sperimentali, professionali e personali in ambito ICT. L’obiettivo è quello di realizzare un programma di interventi indirizzati ai giovani residenti nelle Regioni del Mezzogiorno, che innalzi l’offerta e la qualità della formazione nel settore ICT, per fare fronte alla crescente richiesta di competenze digitali e figure professionali specializzate su tutto il territorio nazionale, per il successivo inserimento nel mercato del lavoro.

I progetti formativi oggetto dell’intervento dovranno essere direttamente connessi ad uno specifico piano di fabbisogni professionali e occupazionali per ciascuna impresa, anche con riferimento al “Quadro comune europeo delle competenze digitali” così come recepito nel quadro dei profili e delle competenze per le professioni ICT di cui alle “Linee guida per la qualità delle competenze digitali nelle professionalità ICT” a cura dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

2.6.4. Correlazione tra profili di riferimento e ulteriori terminologie di catalogazione

Al fine di garantire una armonizzazione delle terminologie utilizzate nel mercato e dai diversi soggetti pubblici per identificare le professionalità ICT, con lo schema in appendice 6.2 si è voluto fornire una mappatura delle seguenti terminologie, limitatamente ai profili di seconda generazione:

  • Catalogo CONSIP. Consip ha il compito di rendere più efficiente e trasparente l’utilizzo delle risorse pubbliche, fornendo alle amministrazioni strumenti e competenze per gestire i propri acquisti e stimolando le imprese al confronto competitivo con il sistema pubblico. Nelle procedure di gara vengono spesso coinvolte figure ICT di diverso genere. Per tale motivo, si è ritenuto utile verificare assieme a CONSIP la correlazione tra le terminologie da loro utilizzate e i profili di riferimento.
  • Unità professionale (CP 2011). La CP 2011 è la Classificazione ufficiale delle professioni edita dall’Istat e utilizzata per fini statistici in diversi ambiti del mercato del lavoro e dell’istruzione. Si tratta di una tassonomia, ovvero di una struttura gerarchica, in cui sono raggruppate le professioni con caratteristiche simili. La Classificazione ufficiale delle professioni è collegata alla Isco 08 (International Standard Classification of Occupation), che rappresenta la classificazione di riferimento in Europa per la rappresentazione e lo scambio dei dati sulle professioni. È disponibile una versione navigabile [14]_ a cura dell’Istat.

Tale mappatura è da considerarsi a titolo esemplificativo, e non garantisce comunque un rapporto 1:1 tra i profili normati e le terminologie di terze parti.

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